Inibitori della COX-2: dati farmacologici ed effetti avversi

I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) coprono un’ampia gamma di selettività, dagli inibitori non selettivi della cicloossigenasi (COX) alla COX-2 preferenziale, e i coxib più recenti, selettivi COX-2, con selettività 1000 volte per la COX-2. I coxib appartengono alle classi distinte di sulfonamidi, metilsulfoni e derivati dell’acido fenilacetico. L’affinità di un inibitore per COX-1 e COX-2 determina la sua selettività relativa., I cambiamenti minori nella struttura dell’amminoacido fra i 2 enzimi provoca le forme differenti dei loro siti attivi. Tuttavia, l’ipotesi primitiva di un dualismo tra un’isoforma totalmente inducibile (COX-2) e l’altra isoforma costitutiva (COX-1) non era completamente vera. Pertanto, anche gli inibitori selettivi della COX-2 hanno dimostrato di interagire con i sistemi gastrointestinali, renali e cardiovascolari. In questa recensione sono state riportate nuove informazioni sui dati farmacologici e sul profilo degli effetti collaterali dei coxib., Possono ridurre i rischi gastrointestinali, ma quando somministrati con aspirina a basse dosi, potrebbero creare un inibitore ulcerogeno dual-COX. Inoltre, inibendo la COX-2, potrebbero ritardare la guarigione dell’ulcera. Analogamente ai FANS tradizionali, i coxib compromettono la velocità di filtrazione glomerulare nei pazienti ad aumentato rischio e possono causare edema periferico e ipertensione. Secondo la tradizionale” ipotesi COX-2″, non dovrebbero compromettere l’efficacia della coagulazione., Tuttavia, in combinazione con un anticoagulante orale aumentano il rapporto normalizzato internazionale (INR) e, in alcuni casi, causano sanguinamento. L’alterato equilibrio tra prostaciclina e trombossano, dovuto all’inibizione selettiva della COX-2 senza ridurre la COX-1, potrebbe promuovere uno stato protrombotico e spiegare l’aumento del rischio cardiovascolare osservato. Infine, è stato analizzato il ruolo dell’espressione della COX-2 nel meccanismo di precondizionamento ischemico e la recente scoperta di un’attività pro-ossidante dei sulfoni.

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