Roar (vocalization) (Italiano)

Lion roaring, ogg/Vorbis format.

Red deer roaring, ogg/Vorbis format.

Howler monkey roaring, ogg/Vorbis format.

Brown bear roaring

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I mammiferi ruggenti hanno evoluto vari mezzi per raggiungere le loro vocalizzazioni. Una laringe proporzionalmente grande contribuisce a una frequenza fondamentale più profonda. Il pipistrello maschio a testa di martello ha una laringe che occupa la maggior parte della sua cavità toracica ed è grande la metà della sua spina dorsale. Una laringe più grande ha anche corde vocali allargate che contribuisce anche ad un passo più profondo; come le pieghe aumentano di massa, la loro velocità di oscillazione diminuisce., Inoltre, i grandi felini (leone, tigre, leopardo e giaguaro, indicati come i “gatti ruggenti”), hanno corde vocali di forma quadrata rispetto alle corde a forma di triangolo di altri felidi; questo permette loro di produrre un richiamo più forte con meno pressione polmonare. L’elasticità della laringe e la lunghezza del tratto vocale influenzano il formante di un suono. Nei grandi felini e nei cervi rossi maschi e nei daini, la muscolatura specializzata tira la laringe più in profondità nel tratto vocale quando ruggisce, abbassando la risonanza del tratto vocale.,

Altre specie hanno sviluppato spazi aerei gonfiabili interni collegati al tratto vocale, che svolgono un ruolo nella risonanza del tratto vocale. La gazzella mongola maschio e il bue muschiato possiedono uno spazio aereo (accoppiato e bicamerale nel primo) attaccato alla laringe, mentre gli orsi hanno tali spazi collegati alla faringe. Le scimmie urlatrici maschi hanno una sacca d’aria laringea rostroventrale spaiata all’interno della bulla ioide (estensione dell’osso ioide) e un paio di spazi d’aria laringea ventrale all’esterno., Il pipistrello a testa di martello ha una sacca nel palatino che si collega a una regione rinofaringe allargata, oltre alle sacche guancia accoppiate che si estendono fino al rostro. Gli elefanti possiedono una sacca faringea associata alla laringe e all’apparato ioide, e i loro ruggiti possono anche essere modificati dalle narici nei loro tronchi. Gli elefanti marini maschi e le antilopi di saiga hanno una proboscide ingrandita e gonfiata, che influisce anche sulla risonanza. I Saiga tuttavia ruggiscono con la bocca chiusa e producono un “ruggito nasale”.

La struttura dell’osso ioide può svolgere un ruolo nella capacità di un animale di ruggire., Lo ioide dei grandi felini è meno ossificato e più flessibile che in altri gatti. Anche il leopardo delle nevi ha questa proprietà ma non può ruggire, poiché manca delle altre importanti caratteristiche morfologiche dell’anatomia vocale. Nelle scimmie urlatrici, l’osso ioide è relativamente grande e a forma di coppa; contribuendo alla profondità e alla risonanza del richiamo. Anche se di solito in volo, alcuni ruggiti vengono emessi sott’acqua, come nel caso della foca del porto maschio.

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