Che cos’è un Trio Trio?

In linea di massima, ‘trio’ ha due significati: uno evidente, l’altro vagamente bizzarro. Il significato ovvio è: una composizione per tre voci o strumenti.

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Le forme strumentali più comuni sono il trio d’archi (violino, viola, violoncello) e il trio per pianoforte (pianoforte, violino, violoncello), con grandi fiancheggiatori di sinistra come il Trio per corno di Brahms o il Trio per clarinetto di Mozart.,

Nell’opera, ‘trio’ di solito significa un numero o una sezione che mette in risalto tre cantanti ma con diversi gradi di supporto strumentale, dall’orchestra tardoromantica piena e matura nel Trio dell’atto III dal Der Rosenkavalier di Strauss a un ensemble più intimo nel Terzetto dell’atto I dal Così fan tutte di Mozart.

La sonata trio barocca rovina piuttosto questa pulizia terminologica chiamando per quattro strumenti: di solito due violini, violoncello e clavicembalo., Ma dal momento che violoncello e clavicembalo lavorano à deux come ‘continuo’ (il violoncello che rinforza la linea di basso della tastiera), si potrebbe ancora dire che sono coinvolte tre forze musicali.

E il trio d’organo? Anche questo ha senso, poiché l’organista di solito dovrebbe suonare su due tastiere e pedali diversi contemporaneamente. Con fermate scelte con giudizio si ottiene l’effetto di tre voci diverse, anche se l’organista rimane splendidamente isolato come sempre.

Allora perché la sezione centrale di un minuetto o scherzo è chiamata “trio”?, Non ha nulla a che fare con il suo essere il fulcro di una forma musicale simmetrica in tre parti-o se è così, solo tangenzialmente.

Negli intrattenimenti cortesi barocchi, specialmente in Francia, era comune fornire danze in coppia che potevano essere alternate per evitare la monotonia. I cambiamenti nel punteggio potrebbero aumentare il contrasto, quindi un minuetto in quattro parti dominato dalle corde potrebbe essere seguito da una danza più leggera per, ad esempio, tre strumenti a fiato-un “trio”.,

Il Trio dal quarto movimento minuetto incorniciato del Concerto brandeburghese n.1 di Bach, segnato per due oboi e fagotto, conserva esattamente quel senso. Qualcosa di quel suono sembra aver continuato a riverberarsi nella mente dei compositori anche dopo che ‘trio’ era arrivato a significare semplicemente ‘ sezione di danza più leggera e contrastante al centro di un movimento di minuetto’.

Il suo fantasma infesta dolcemente il Minuetto della 39esima Sinfonia di Mozart, e più comicamente il Minuetto dell’Ottava di Beethoven, e ci sono echi successivi e sbiaditi negli scherzi di Bruckner e persino di Mahler., Marce possono avere trii troppo – ‘ Terra di speranza e gloria’ è uno. Prova a immaginarlo su due oboi e un fagotto.

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Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta nel numero di febbraio 2016 di BBC Music Magazine

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